L'idea di una descrizione dei luoghi di Milano. Barbara De Ponti comincia a lavorare a questo progetto attivando immediatamente una componente relazionale: attraverso una serie di interviste, le risposte a tre semplici domande costituiscono le coordinate di questa mappatura.
- Quale progetto di architettura, pensato per la città di Milano, avresti voluto vedere realizzato?
- Quale progetto architettonico, realizzato a Milano dal dopoguerra, ritieni sia imprescindibile per questa città?
- Di quale progetto architettonico, realizzato per Milano dal dopoguerra, faresti a meno?
Planning Constellation è il nome dell'articolata opera che ne scaturisce: l'indagine porta alla costruzione di una serie di tavole che descrivono i tredici luoghi che più ricorrono nelle risposte a queste domande.
I lavori documentano la necessità dell'artista di introdurre il proprio interesse per lo spazio attraverso un approccio che potremmo definire etnografico: sono una serie di interviste che definiscono i landmark ideali, ipotetici e reali della città oggetto dell'indagine.
Nascono così, da questa ricerca, una serie di carte che fondono il rigore del linguaggio architettonico (che è quello della costruzione dello spazio) con una dimensione più evocativa, astratta, in cui la riconoscibilità delle forme è avvolta da un enigma compositivo (quello di una costruzione assonometrica), che è poi frutto di una serie di pieghe della carta coperta di inchiostro, da cui, materialmente, i lavori nascono: le pieghe infatti consumano il colore e dunque l'immagine emerge, lentamente, per sottrazione.
Il lavoro poi si compone di una serie di presenze e assenze: contemporaneamente alcune architetture esistono realmente, altre sono solo dei progetti che Barbara ricerca, studia e ricostruisce, altri sono luoghi ideali che, per avventura, potrebbero o dovrebbero scomparire. Compaiono così, per citarne solo alcuni, controluce, il restauro di Mario Botta della Scala di Milano, gli imponenti spazi della Bicocca di Vittorio Gregotti, lo Stadio Meazza di Ulisse Stacchini, il Piccolo Teatro di Marco Zanuso e il Progetto di Gae Aulenti per Piazza Cadorna.
- da Isolario. Appunti geografici sull’opera di Barbara De Ponti. di Alessandro Castiglioni