• Il Ma, 2010, Fabbrica del Vapore, Milano

    DÉJÀ VU "GLI ARTISTI operano su quel sottilissimo confine, che separa il VISIBILE dall’INVISIBILE". Il déjà vu è un fenomeno che si colloca in uno spazio intermedio in cui realtà e sogno si fondono, è una dimensione altra. Il tempo e lo spazio diventano relativi, vi è una sensazione di familiarità falsa che si estende a tutti gli elementi presenti in quel momento nell'ambiente percepibile, si alterano così le funzioni cognitive di riconoscimento (attenzione) e recupero (memoria). Il déjà vu non è solamente legato alla vista, ma anche alle percezioni tattili o sonore, sottili alterazioni celebrali ci muovono verso un "conosciuto inedito in un presente perpetuo" Il déjà vu ritorna nel concetto di MA come luogo di transito, un ponte, uno spazio, una frazione da attraversare. Il déjà vu è una momentanea espressione di un mancato adattamento alla realtà (continua) sociale. È la più lieve e genuina forma di disadattamento, di disattenzione, una specie di "inciampo" apparentemente banale ma assai conturbante, ha dato per lungo tempo adito all'idea che dietro di esso potessero celarsi la trasmigrazione delle anime, l'eterno ritorno dell'identico etc. Il fenomeno del déjà vu si propone questa volta come "varco sensoriale", una sorta di porta aperta sulla dimensione del non-tempo.

    Isabella Mara